Nel ciclo di incontri del 13 e 14 gennaio 2025 tra le organizzazioni sindacali e Aran per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Sanità 2022/2024, non è stato raggiunto l’accordo. La mancata firma delle sigle FP CGIL, UIL FPL e Nursing Up ha bloccato il contratto, impedendo aumenti e miglioramenti per oltre 580.000 lavoratori del Servizio Sanitario Nazionale.
La proposta prevedeva significativi benefici: aumenti salariali del 7%, nuove indennità, progressioni di carriera e tutele per condizioni lavorative gravose. Tra i miglioramenti, l’estensione delle ferie solidali, incentivi per il lavoro remoto e riduzione della settimana lavorativa. Tuttavia, l’interruzione ha congelato queste opportunità, lasciando il personale senza aumenti immediati e arretrati.
La firma avrebbe permesso:
• Stabilità economica e professionale per il personale sanitario, in un momento di inflazione e crisi.
• Avvio della negoziazione per il CCNL 2025/2027, già finanziato dalle leggi di bilancio.
• Un SSN più attrattivo e capace di trattenere i migliori professionisti.
Le sigle sindacali CGIL FP, UIL FPL e Nursing Up hanno deciso di non firmare il contratto, bloccando così l’applicazione degli aumenti salariali, degli arretrati e delle indennità aggiuntive per il personale operante in condizioni gravose.
La CISL FP, favorevole alla firma, prosegue il suo impegno per tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori e spinge per un contratto che valorizzi il settore sanitario, già sotto pressione in un periodo di crisi economica e inflazione.